La maggior parte delle persone che hanno visto il reboot di Dredd del 2012 hanno iniziato a vederlo con diffidenza, mentre si sono alzati dalla poltrona alla fine del film con un’espressione di soddisfazione e insieme di stupore, come succede raramente. O meglio come succede quelle volte in cui da un film non ci si aspetta nulla e poi accade il miracolo.
Il Dredd di Karl Urban, fatto quasi vent’anni dopo quel giocattolone cult di S. Stallone, è stato un bel film, di quelli tostissimi, pieno di azione bella violenta, come piace a noi e scene da ricordare. Dredd, non si toglie mai il casco, spara per uccidere (e ci mancherebbe!) l’azione è svolta tutta in un palazzone che rappresenta un microambiente criminale ed ha un ritmo incalzante fino alla fine. Insomma è bello, punto.
Qui sorge il problema, lo hanno visto in pochi, quando è uscito negli U.S.A. addirittura in pochissimi. In Italia non si hanno notizie della sua distribuzione. Karl Urban conferma la sua terribile sfortuna, Doom, Pathfinder e Almost Human alcune delle sue vittime, eppure a noi continua a piacere. E’ un attore convincente, molto meglio di tanti altri, un po’ come Dredd è stato molto meglio di altri scatoloni fantascientifici che avevano ben poco da dire.
Mr. Alex Garland lo sceneggiatore del primo film ha detto che non ci sarà mai un Dredd 2, perchè gli spettatori che adesso lo chiedono a gran voce non c’erano quando era il tempo di pagare il biglietto. A parte la maturità della risposta, non siamo qui per dare della colpe, quello lo fa solo Judge Dredd, a cui auguriamo un’altra possibilità, come quella del 2012, altre non ci interessano.